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Il concetto di certificazione energetica degli edifici era già presente nella legge 10/91. Tale legge poneva l’Italia in una posizione privilegiata in Europa, riguardo al contenimento dei consumi energetici. Purtroppo, a parte il DPR 412/93, non venne pubblicato nessun decreto attuativo che rendeva operativa la legge. Nel dicembre 2002, venne presentata la Direttiva Europea 2002/91/CE sul "rendimento energetico nell’edilizia", che dava ai vari stati un tempo massimo di 3 anni per il suo recepimento. In Italia la Direttiva è stata recepita con il D.Lgs 192/05, corretto ed integrato dal Dlgs 311/2006 che ha reso di nuovo obbligatoria la certificazione energetica. Il Dlgs 192/2005 e il Dlgs 311/2006 impongono dei requisiti minimi prestazionali e/o prescrittivi e la certificazione energetica per il sistema edificio/impianto. I decreti attuativi e le linee guida sono stati infine pubblicati nel 2009 (DPR 59/2009 e DM 26 giugno 2009). L’ultimo decreto attuativo, relativo ai requisiti degli esperti nella certificazione energetica degli edifici e nelle ispezioni degli impianti termici è stà per essere approvato dal Consiglio dei Ministri. Il certificato energetico è obbligatorio in tutti i casi di compravendita di immobili, nei casi di permuta, trasferimento della nuda proprietà, locazione e per tutti gli annunci commerciali che, a partire dal 1º gennaio 2012, devono riportare il consumo energetico (indicatore EPh) dell’unità immobiliare oggetto di certificazione (in Lombardia esiste anche l’obbligo di riportare la classe energetica).
Quali azioni possono contribuire a ridurre le dispersioni termiche nella casa?
Per evitare di sprecare energia elettrica riscaldando ambienti che poi disperdono il calore prodotto, è più economico ed efficace migliorare l’isolamento degli ambienti stessi. Tale azione si può realizzare attraverso una coibentazione migliore dell’edificio, l’installazione di finestre con doppi vetri o vetri selettivi e montare infissi con telai ad alta prestazione (legno, alluminio a taglio termico, pvc) che riducano le infiltrazioni di aria fredda dall’esterno. Importante è anche l’efficienza dell’impianto di riscaldamento che implica un buon funzionamento dello stesso. Per quanto riguarda l’isolamento termico degli edifici va tenuto presente che una buona parte dell’energia utilizzata per riscaldare un edificio durante la stagione invernale viene dispersa dalle pareti, dal tetto, dalle finestre e, in misura minore, dalla caldaia. L’isolamento termico di un edificio può essere realizzato attraverso diverse operazioni, alcune molto semplici, mentre altre richiedono l’intervento di esperi del settore. L’isolamento del tetto si può ottenere posizionando pannelli o materassini di materiale isolante all’interno, nel sottotetto. Le pareti, invece, possono essere isolate dall’interno, attraverso pannelli di materiale isolante, o dall’esterno applicando sulla facciata un cappotto, ovvero uno strato di materiale isolante protetto da uno strato superficiale di finitura sulla parete esterna. Va ricordato che per migliorare l’efficienza energetica della casa è opportuno munire di nuove guarnizioni i serramenti esterni e montare i doppi vetri alle finestre. Attraverso questi accorgimenti la domanda di calore può diminuire dal 20 al 40% rispetto agli attuali livelli.
Anche un impianto di riscaldamento efficiente può contribuire al risparmio di energia nelle abitazioni?
La caldaia è la parte principale di questa tipologia di impianti: in essa viene bruciato il combustibile per scaldare l’acqua o l’aria. Essa è composta generalmente da un bruciatore che miscela l’aria con un combustibile e alimenta una camera di combustione. L’energia contenuta nel combustibile viene trasferita al fluido termovettore e solo in piccola parte viene dispersa verso l’esterno dal corpo stesso della caldaia e dai fumi caldi che escono dal camino. Oltre al mantenimento in buono stato dell’impianto di riscaldamento esistono altre azioni che possono contribuire a non sprecare energia: indipendentemente dal tipo di radiatore, è importante non ostacolare la circolazione dell’aria: è sbagliato quindi mascherare i radiatori con copritermosifoni o nasconderli dietro le tende. Per chi vive in un condominio e possiede un impianto di riscaldamento centralizzato è possibile chiedere di installare un sistema di contabilizzazione del calore. Si tratta di apparecchiature che misurano la quantità di calore effettivamente consumata all’interno di ogni appartamento. In questo modo, ogni inquilino avrà la possibilità di scegliere le temperature e gli orari di accensione che meglio rispondono alle diverse esigenze. L’utilizzo corretto dell’impianto di riscaldamento può generare un risparmio di circa il 30 per cento delle spese annuali.