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....LA LINEA VITA
Capito spesso di dover intervenire su una copertura, magari anche per sostituire un solo elemento, con una spesa di alcune centinaia di euro. Quando arriva il prventivo dell'impresa però qualcosa non torna......il costo inspiegabilmente ci sembra esagerato, perchè???? bhe semplice, nessuna impresa seria effettuerà mai un'operazione in quota senza salvaguardare la sicurezza dei propri dipendenti. Molto probabilmente quella differenza sul nostro preventivo è dovuta al ponteggio o magari se siete fortunati al nolo del cestello elevatore con "operatore" (se l'impresa non ha personale addestrato al suo utilizzo).
COSA FARE??....
Semplice, la normativa vigente ci permette di installare dei dispositivi di protezione collettiva detti "Linee Vita". Trattasi di dispositivi anticaduta a cui possono assicurarsi i lavoratori attraverso un sistema di arresto di caduta con retrattile.
E' ONEROSO?
No, può sembrare assurdo ma il costo è contenuto (essendo un dispositivo di sicurezza molte ditte, produttrici, applicano diversi sconti sulla fornitura). L'Installazione deve essere fatta sempre nel rispetto della normativa vigente con appropriati sistemi che garantiscano la totale messa in sicurezza del luogo di lavoro.
VANTAGGI DELLA LINEA VITA...
Ci sono altri metodi per effettuare lavorazioni in quota ma non sempre sono convenienti.
I Parapetti:
Per essere montati (o rimossi) in sicurezza necessitano di ulteriori sistemi anticaduta;
Non evitano le cadute causate da cedimento della copertura;
In genere, è impossibile utilizzarli quando si eseguono lavori in gronda;
Necessitano di un supporto di ancoraggio resistente ed affidabile;
Sono sistemi provvisori che dovrebbero essere installati ogni volta che un operatore sale sul tetto, con un notevole aggravio di costi.
Pali in acciaio zincato a caldo
Non garantiscono nella maggioranza dei casi protezione contro la corrosione interna del palo.
Nel tempo i pali di ancoraggio dovranno essere sostituiti.
Autogru con cestello
Non sempre permette di raggiungere ogni lato dell'edificio;
Alcuni lavori in quota non possono essere realizzati a bordo del cestello;
E' un mezzo costoso, che dovrebbe essere utilizzato ad ogni intervento sulla copertura.
Ponteggio
Ha un costo di montaggio e di rimozione particolarmente elevato, che ne rende quasi impossibile l'impiego esclusivo come sistema anticaduta;
Durante la fase di montaggio e rimozione è necessario adottare misure di sicurezza anticaduta per i lavoratori;
Non evita le cadute causate da cedimento della copertura;
E' un sistema provvisorio che deve essere installato ad ogni intervento.
FACCIAMO CHIAREZZA SUGLI ANCORAGGI D TIPO A1-
Ancoraggi A1 (Ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate, per esempio pareti, colonne, architravi)
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A1 per collegare un terminale di una linea in classe C ?
La norma UNI EN 795:2002 prevede caratteristiche diverse per gli ancoraggi in classe A1 rispetto agli ancoraggi strutturali di una linea in classe C. Mentre per le linee in classe A1 è prevista un resistenza di 1000 kg in tutte le direzioni di tiro, gli ancoraggi strutturali in classe C devono essere dimensionati per sollecitazioni pari al doppio dell’azione trasmessa dalla fune. Tali azioni raggiungono mediamente, se non smorzate o ridotte, i 3800 kg, pertanto un ancoraggio in classe A1 non può essere utilizzato per il collegamento della fune.
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A1 per collegare una linea di accesso ?
La linea di accesso in questo caso assolve una funzione di guida e l’operatore deve essere contemporaneamente vincolato ad un ancoraggio A1 o A2. Quindi sotto queste condizioni la linea di accesso può essere intestata su un punto in classe A1.
Posso utilizzare un ancoraggio strutturale come punto A1 o A2 ?
Le caratteristiche prestazionali di un ancoraggio per linee in classe C, sia intermedio che di estremità, sono generalmente superiori a quelle degli ancoraggi in classe A1 e A2.
Se il punto di ancoraggio è meccanicamente idoneo, l’ancoraggio strutturale è considerabile come punto A1 o A2.
Ancoraggi A2 (Ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati)
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A2 per collegare un terminale di una linea in classe C ?
La norma UNI EN 795:2002 prevede caratteristiche diverse per gli ancoraggi in classe A1 rispetto agli ancoraggi strutturali di una linea in classe C. Mentre per le linee in classe A2 è prevista un resistenza di 1000 kg nella sola direzione di tiro, gli ancoraggi strutturali in classe C devono essere dimensionati per sollecitazioni pari al doppio dell’azione trasmessa dalla fune in classe C. Tali azioni raggiungono mediamente, se non smorzate o ridotte, i 3800 kg, pertanto un ancoraggio in classe A1 non può essere utilizzato per il collegamento della fune.
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A2 per collegare una linea di accesso ?
La linea di accesso in questo caso assolve una funzione di guida e l’operatore deve essere contemporaneamente vincolato ad un ancoraggio A1 o A2. Quindi sotto queste condizioni la linea di accesso può essere intestata su un punto in classe A2 purchè la direzione di tiro sia corretta.
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A2 per limitare l’effetto pendolo ?
Nel momento in cui cui l’ancoraggio interviene la direzione di tiro non solo non è definibile ma cambia creando una sollecitazione affaticante per l’ancoraggio. Non è quindi ammesso utilizzare ancoraggi in classe A2 pura per limitare l’effetto pendolo.
Posso utilizzare un ancoraggio in classe A2 per fare triangolazioni ?
La triangolazione tra due A2 ne altera la direzione di tiro e quindi non è conforme. In questo caso nel momento in cui cui l’ancoraggio interviene la direzione di tiro non solo non è definibile ma cambia creando una sollecitazione affaticante per l’ancoraggio. Non è quindi ammesso utilizzare ancoraggi in classe A2 pura per effettuare le triangolazioni.
Funi
Quale è il carico di rottura della fune ?
Le prove di trazione mostrano che la fune di 8 mm a 19 fili in acciaio INOX AISI 316 ha un carico di rottura certificato di 4940 kg. Questo valore non tiene conto dell’intestatura della fune.
Come si può verificare che la fune non sia stata manomessa ?
Purtroppo per fare un’attenta verifica si devono raggiungere gli estremi di ancoraggio e ciò generalmente comporta l’utilizzo della fune stessa. Il bloccaggio delle parti oggetto di possibile svitamento viene effettuato con un frenafiletti; la rottura del film indica che il dispositivo è stato manomesso.
Quale è il carico massimo applicabile alla fune ?
La campagna di prove di trazione ha dimostrato che il fattore di intestatura delle linee in classe C generalmente è di circa il 10% del carico nominale a rottura della fune. Si può affermare che una fune del tipo INOX AISI 316 D8 19×1 sopporta senza evidenti allungamenti fino a 4500 kg a trazione.
Linee in Classe C (Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali, dove per linea orizzontale si intende una linea che devia dall'orizzontale non più di 15°)
Quanti operatori possono accedere contemporaneamente su una linea in classe C?
Il numero degli operatori dipende dal dimensionamento della linea. In alcuni casi possono operare su tratte di 15 metri anche fino a 3 operatori contemporaneamente. Generalmente il calcolo mostra che il limite è connesso al sistema di ancoraggio dei supporti estremità. Infatti non sempre la struttura garantisce di potere sostenere le azioni di progetto. Si opta quindi, anche per ridurre i costi di installazione, per la predisposizione di linee che consentano al massimo la presenza contemporanea di due operatori.
Come mai su alcune linee viene inserito il componente di blocco?
In molti casi, per garantire il corretto ancoraggio della linea è opportuno montare i pali in posizioni che non devono essere direttamente raggiungibili dall’operatore. Ciò si ottiene inserendo sulla linea il dispositivo di blocco che impedisce al gancio dell’operatore di percorrere una parte della linea. L’esperienza ha mostrato che questa soluzione è a vantaggio della sicurezza in quanto riduce le manovre che devono essere effettuate dall’operatore. Anche in questo caso è fondamentale la corretta informazione dell’operatore.
Perchè nella maggior parte dei casi si opta per il regime di caduta trattenuta ?
L’esperienza ci mostra che in moltissimi casi il bordo della falda è tagliente (canale di gronda, scossaline, fasce in lamiera) e che il tirante d’aria non è un dato assoluto e stabile nel tempo (tende da sole, stendipanni, macchine per il condizionamento). In caso di caduta la fune di trattenuta dell’operatore potrebbe tagliarsi o lo stesso potrebbe urtare in qualche nuovo ostacolo non previsto perchè non presente al momento dell’installazione. E’ per questi motivi che si consiglia al progettista di prevedere il regime di caduta trattenuta.
Quale è il fattore di sicurezza da adottare sulle linee in classe C ?
La normativa prevede un fattore di sicurezza pari a 2. Sotto queste condizioni alcuni dei componenti delle linee, per evitare eccessivi sovradimensionamenti, operano in campo plastico: dopo una caduta è quindi obbligatorio effettuare una revisione straordinaria e sostituire i componenti che si sono eventualmente deformati plasticamente.
Effetto Pendolo
Come posso limitare l’effetto pendolo ?
Per limitare l’effetto pendolo si deve usare o una triangolazione mediante l’uso contemporaneo di due ancoraggi o si devono inserire dei punti di deviazione che, non essendo definibile la direzione di tiro, devono essere in classe A1.
Collaudo e Verifiche
Come posso essere sicuro della tenuta dell’ancoraggio ?
Se sono rispettate le istruzioni per l’installazione che accompagnano il componente la tenuta è garantita dalle prove tipo effettuate dal produttore.
Marcatura e Cartellonistica
E’ obbligatoria la marcatura dei componenti ?
Il punto 6 della EN 795 richiede che i componenti siano marcati secondo la EN 365 e fornisce ulteriori prescrizioni per i componenti in classe C.
Ma cosa deve indicare la marcatura ?
Il punto 2.2 della EN 365 C richiede che il marchio di identificazione comprenda:
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Ma la marcatura può essere effettuata con un cartellino adesivo ?
La risposta è negativa. I componenti devono essere marcati in modo chiaro, indelebile e permanente con una metodologia che non abbia effetti dannosi sul materiale.
Ma la marcatura sostituisce il cartello ?
La risposta è negativa. Il cartello contiene informazioni diverse da quelle della marcatura. Il cartello è fondamentale perchè contiene le informazioni sull’impianto ricordando che deve essere letto il fascicolo d’uso e manutenzione prima di utilizzare l’impianto. Il cartello deve essere posto in prossimità dell’accesso all’impianto, in posizione ben visibile ancora prima dell’accesso alla copertura e deve essere imputrescibile e indelebile.
Posso mettere il cartello sugli ancoraggi ?
La risposta è negativa. Il cartello contiene indicazioni e informazioni che sono propedeutiche all’utilizzo dell’impianto. Se le devo leggere sull’ancoraggio vuol dire che sto già utilizzando l’impianto senza avere prima acquisito le necessarie informazioni.
Certificazione
Cosa è la certificazione ?
E’ un documento riassuntivo che contiene tutte le informazioni relative all’impianto e ne dichiara la conformità alla norma UNI EN 795.
Chi emette la certificazione ?
La certificazione è un documento che deve essere consegnato al titolare dell’impianto (proprietario, legale rappresentante, ecc….) dal soggetto che ha installato e collaudato l’impianto.
Ma la certificazione deve essere predisposta dal costruttore dei componenti ?
Il costruttore accompagna ogni prodotto che commercializza con il documento previsti dai punti 7 e 8 della EN 795. Questi costituiscono la certificazione di prodotto che deve essere parte integrante della certificazione che dovrà essere predisposta dall’installatore dell’impianto.
Cosa è la certificazione dell’installazione ?
E’ il documento finale emesso dall’installatore dell’impianto che dichiara che lo stesso è stato installato secondo le istruzioni del fabbricante, che i componenti utilizzati sono conformi alla norma EN 795.